News
Discariche rifiuti, un’interrogazione parlamentare
» 06.08.2006
In particolare, si sono rivolti al Ministro per sapere:
- premesso che il 3 luglio scorso la Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia europea per mancata conformità alla direttiva comunitaria del 1999 (Direttiva 1999/31/CE) relativa alle discariche di rifiuti, che stabilisce le norme applicabili alle discariche di rifiuti nell'intento di tutelare la salute umana e l'ambiente;
queste disposizioni sono finalizzate a ridurre al minimo i rischi e gli inconvenienti per l'ambiente prodotti dalle discariche, come i cattivi odori, l'inquinamento delle acque e del suolo e le emissioni di metano, potente gas serra che si forma in seguito alla decomposizione di materia organica. Pur fissando norme rigorose per le discariche nuove, la direttiva consente la messa a norma delle discariche esistenti nell'arco di otto anni in base ad un «piano di riassetto» che deve essere predisposto per ciascuna di esse;
la direttiva avrebbe dovuto essere recepita nell'ordinamento nazionale entro il 16 luglio 2001, ma in Italia le misure di recepimento sono entrate in vigore solo il 27 marzo 2003;
la denuncia della Commissione riguarda il fatto che, mentre la direttiva definisce le discariche esistenti come quelle in attività il 16 luglio 2001 o prima di questa data, la legislazione italiana sposta questo termine al 27 marzo 2003. Ciò significa che le discariche italiane autorizzate tra queste due date non sono state obbligate a rispettare le norme più rigorose previste dalla direttiva per le discariche nuove (per la Commissione in attività dopo la data del 16 luglio 2001), come avrebbe dovuto essere, ma al contrario avranno tempo fino al luglio 2009 per soddisfare le disposizioni applicabili alle discariche esistenti;
questo trattamento che assimila le discariche nuove a quelle esistenti costituisce una violazione della direttiva;
le autorità italiane non sono state in grado di indicare alla Commissione il numero delle discariche italiane autorizzate tra le due date;
in risposta al parere motivato della Commissione trasmesso nel dicembre scorso, l'Italia ha attribuito il ritardo nel recepimento della direttiva alla Commissione, sostenendo che esso è dovuto al fatto che la Commissione stessa non ha adottato a tempo debito una decisione riguardante i «criteri di ammissione» applicabili a ciascuna categoria di rifiuti destinati alla discarica;
la Commissione ha respinto questa argomentazione affermando che l'obbligo di recepire la direttiva, che incombe agli Stati membri, non dipende dalla definizione di criteri di ammissione a livello comunitario, e inoltre, che la direttiva dispone che in mancanza di criteri di ammissione comunitari, gli Stati membri sono tenuti ad applicare criteri nazionali -:
se il Governo non ritenga opportuno avviare un monitoraggio su tutto il territorio nazionale per conoscere il numero preciso di discariche autorizzate dopo la data del 16 luglio 2001 ed entro il 27 marzo 2003;
se voglia rendere pubbliche eventuali comunicazioni ricevute dalla Regioni riguardo all'apertura di nuove discariche;
come intenda intervenire con opportuni provvedimenti normativi affinché le suddette discariche si conformino alla Direttiva 1999/31/CE.
News recenti
“TG1 Economia” presenta le industrie di lavanderia
Il Presidente dell’AUIL, Maurizio Genesini, è stato intervistato dal TG1 della RAI in occasione di un servizio sull’attività...
03.09.2007 Leggi tuttoDall’Europa regole per il trasporto su strada
La Commissione europea ha recentemente adottato tre proposte per modernizzare le regole dell’occupazione del settore del trasporto su strada e le norme per l’accesso al...
03.09.2007 Leggi tuttoA Shanghai il World Recycling Forum
Si terrà dal 13 al 16 novembre a Shanghai il World Recycling Forum 2007. La fiera costituisce uno dei principali appuntamenti internazionali per gli operatori del settore...
02.09.2007 Leggi tuttoPagina 413 di 563 pagine ‹ First < 411 412 413 414 415 > Last › Pagina precedente Pagina successiva